Prossimi concerti in Sala Mozart
via Guerrazzi 13, Bologna
Sabato 23 novembre, ore 17 | Trio Ceccanti-Ceccanti-Fossi
Lunedì 25 novembre, ore 20.30 | I Solisti dell’Orchestra Mozart
Sabato 23 novembre alle ore 17, a conclusione della rassegna de Il Sabato all’Accademia e dei brevi cicli monografici dedicati ai trii di Schubert e ai sestetti di Brahms, trascritti per trio, tornano sul palco della Sala Mozart Duccio Ceccanti, violino, Vittorio Ceccanti, violoncello, e Matteo Fossi, pianoforte, che eseguiranno il Sestetto n. 2 op. 36 di Brahms e il Trio n. 2 op. 100 di Schubert.
INGRESSO: ridotto under 35 8 euro – ridotto 16 euro – intero 20 euro
BIGLIETTERIA: presso Bologna Welcome (Piazza Maggiore n.1/E, dal martedì al sabato, dalle 13 alle 19. Tel. 051-231454). Nei giorni dei concerti i biglietti sono in vendita solo presso l’Accademia Filarmonica a partire da mezz’ora prima dell’inizio del concerto. Biglietti in vendita anche sul sito www.vivaticket.it
Lunedì 25 novembre alle ore 20.30 in Sala Mozart, I Solisti dell’Orchestra Mozart, Mattia Petrilli, flauto, Francesco Senese, violino, e Gabriele Geminiani, violoncello, con la partecipazione di André Gallo, pianoforte, eseguiranno in prima assoluta le musiche Hush…rewound! e Kintsugi di Annachiara Gedda, oltre al Trio élégiaque in sol minore n. 1 per violino, violoncello e pianoforte di S. Rachmaninov, il Trio in do minore n.1 Op. 8 per violino, violoncello e pianoforte di D. Šostakóvič e il Trio (1958) per flauto, violino e pianoforte di N. Rota.
Musica Contemporanea. Prime esecuzioni assolute e commissioni d’opera è il progetto con il quale l’Accademia commissiona annualmente a compositori di levatura internazionale e a giovani talenti nuove opere da eseguirsi in prima assoluta. Per il 2019 la nuova commissione è stata assegnata ad Annachiara Gedda, compositrice torinese.
Il progetto è sostenuto dall’Assessorato alla Cultura della Regione Emilia-Romagna.
INGRESSO libero fino ad esaurimento posti. Si consiglia la prenotazione scrivendo a: info@accademiafilarmonica.it
Dettagli sulle musiche di Annachiara Gedda
Hush…rewound! per flauto e violoncello, nasce da una riflessione sul significato del silenzio. Hush infatti, in inglese, è l’imperativo del verbo tacere, zittire; ma Hush ha anche un valore come sostantivo, ed è sinonimo, oltre che di silenzio, di immobilità.
Ecco quindi che flauto e violoncello danno vita ad un discorso musicale inizialmente frammentario, intercalato da numerose pause e respiri, in cui la linea melodica, che è alla base dell’intero lavoro, viene presentata sotto forma di brevissime cellule ritmico-melodiche. Poco a poco l’omoritmia iniziale e la frammentarietà musicale lasciano spazio a riverberi sonori e giochi timbrici che si impossessano via via dello spazio creando un discorso musicale più fluido, in cui i due strumenti sembrano zittirsi a vicenda, esasperando e arricchendo la linea melodica iniziale.
Il silenzio quindi, inteso comunemente come assenza di suono, diventa in Hush…rewound! componente fondamentale del discorso musicale; silenzio non solo come negazione e interruzione della comunicazione, ma silenzio come mezzo di espressione di pensieri e di emozioni.
Kintsugi, è un brano per violino, violoncello e pianoforte. Il titolo, dal giapponese kin (oro) e tsugi (riunire, riparare, ricongiungere), significa letteralmente ‘riparare con l’oro’ e si riferisce ad una pratica giapponese che consiste nell’utilizzo di oro liquido o lacca con polvere d’oro (urushi) per la riparazione di oggetti in ceramica, usando il prezioso metallo per saldare assieme i frammenti. Tramite tale procedimento le fratture vengono evidenziate e impreziosite, e l’oggetto rotto assume un nuovo significato e un maggiore valore: ogni ceramica riparata infatti presenta un diverso intreccio di linee dorate unico ed irripetibile per via della casualità con cui il materiale può frantumarsi. Le fratture si trasformano quindi in ramificate decorazioni, che vengono esaltate dal metallo. Con questa tecnica si creano vere e proprie opere d’arte, sempre diverse, ognuna con la propria trama da raccontare, ognuna con la propria bellezza da esibire; e questo proprio grazie all’unicità delle crepe che si creano quando l’oggetto si rompe, come fossero le ferite che lasciano tracce diverse su ognuno di noi.
L’arte del Kintsugi suggerisce paralleli suggestivi: spesso utilizzata come simbolo e metafora di resilienza, la capacità di far fronte in maniera positiva a eventi traumatici, di riorganizzare positivamente la propria vita dinanzi alle difficoltà, di ricostruirsi restando sensibili alle opportunità positive che la vita offre, senza alienare la propria identità.
Così come le persone, gli strumenti musicali, danno vita a un particolare gioco di pannelli sonori giustapposti, il cui incedere è generato da una frattura, dal distacco di uno strumento dal resto del gruppo. Questo apparente distacco però non si trasforma in un ostacolo ma diviene un nuovo slancio per l’avanzare del discorso musicale. Gli strumenti infatti restano di volta in volta influenzati da questa frattura dando vita a nuove situazioni armoniche e gestuali in qualche modo affini al gesto originario generatore del cambiamento. Come nella tradizione giapponese, anche in Kintsugi ogni ferita non è che un nuovo inizio.
Maggiori informazioni: www.accademiafilarmonica.it
BIOGRAFIE
Concerto del 23 novembre
Trio Ceccanti-Ceccanti-Fossi
Duccio Ceccanti, diplomato con lode con Andrea Tacchi, si è perfezionato con Salvatore Accardo, Felix Andriewski, Stefan Gheorghiu e Boris Belkin, iniziando giovanissimo la carriera concertistica che lo ha visto ospite in prestigiosi festival e istituzioni concertistiche in Italia, nelle principali capitali europee e in Sud America, Stati Uniti e Egitto.
Membro del Quartetto Klimt e violino solista di Contempoartensemble, esegue prime assolute a lui dedicate lavorando a stretto contatto con i maggiori compositori contemporanei. Ha inciso per Arts, Brilliant, Stradivarius, Naxos e per la rivista Amadeus ottenendo successo di critica internazionale. Insegna violino alla Scuola di Musica di Fiesole e al Conservatorio di Monopoli.
Nel 2017 per meriti artistici, è stato insignito del Premio Lorenzo il Magnifico.
Vittorio Ceccanti si laurea con la menzione d’onore alla Hochschule di Stoccarda con Natalia Gutman. Diciassettenne debutta alla Musikverein di Vienna con il concerto di Lalo e l’Orchestra della Radio e al Teatro San Carlo di Napoli con il concerto di Saint-Saëns trasmesso da RAI 3. Inizia un’intensa carriera internazionale che lo porta a esibirsi in Europa, Asia e Americhe.
Seguono i successi come solista al Concertgebouw di Amsterdam, al Festival di Praga, al Teatro Coliseo di Buenos Aires, al Festival di Huddersfield e nelle maggiori Istituzioni musicali italiane.
Con l’integrale delle sonate di Beethoven debutta alla Bunka Kaikan Recital Hall di Tokyo, alla LG Art Hall e alla Kumho Art Hall di Seoul, e con il Triplo Concerto di Beethoven al prestigiosissimo Seoul Arts Center.
Si esibisce come solista sotto la direzione di Steinberg, Maxwell Davies, Neuhold, Urbini, Caldi, Pinzauti, Lupes, Balan, Garbarino, Kim, De Vriend, Sardelli. Collabora con musicisti come Vengerov, Repin, Berezovsky, Gitlis, e in duo con Matteo Fossi e con Bruno Canino.
Più di una ventina le incisioni discografiche per EMI, Brilliant, Amadeus, Stradivarius, Naxos.
Matteo Fossi, fiorentino, ha avuto come principali maestri T. Mealli, P. Farulli, M. Tipo, P. N. Masi, il Trio di Milano, M. Rostropovich, M. Pollini. Molto attivo come concertista fin da giovanissimo, è uno dei più attivi e versatili cameristi italiani: suona in duo con la violinista Lorenza Borrani, nel 1995 ha fondato il Quartetto Klimt, e nel 2006 il duo pianistico con Marco Gaggini, formazioni con cui ha un’intensa attività internazionale. Fossi si è esibito in tutte le principali stagioni italiane e in importanti teatri e festival in tutta Europa, USA, Brasile, Cina, Sud Corea, anche come solista con l’orchestra. Le sue numerose incisioni per Decca, Universal, Nimbus, Hortus, Tactus, Amadeus, Stradivarius, Brilliant, hanno vinto prestigiosi riconoscimenti internazionali. Collabora regolarmente con artisti internazionali. Molto attivo anche come didatta, insegna pianoforte all’ISSM di Siena e musica da camera alla Scuola di Musica di Fiesole, di cui è stato Vicepresidente.
Concerto del 25 novembre
Annachiara Gedda
Si è formata al Conservatorio Giuseppe Verdi di Torino diplomandosi, col massimo dei voti, in Composizione con Giorgio Colombo Taccani e in Strumentazione per Orchestra di Fiati con Sandro Satanassi. Sempre presso il Conservatorio di Torino, nel 2015, consegue, con il massimo dei voti e la lode, la laurea specialistica di II livello in Composizione. Nel 2012 è selezionata per l’Eu¬ropean Composers’ Professional Development Programme, nell’ambito del quale le è stato commissionato un brano per l’Ensemble 10/10 di Liverpool (Royal Liverpool Philharmonic Orchestra), con esecuzione finale nell’Huddersfield Contemporary Music Festival 2012 e relativa incisione discografica (Liverpool 2012). Nel 2013 è vincitrice del Progetto ECO 2013-2015, con conseguente commissione di un nuovo lavoro per ensemble, che è stato eseguito dall’Ensemble Télémaque in molteplici concerti in Italia e in Francia (Marsiglia 2013). Vincitrice di numerosi concorsi di composizione nazionali ed internazionali (Musica e Spazi – Torino 2010, Concorso Internazionale di Composizione Premio G.e.r.m.i. – Roma 2012, Concorso AFAM – Milano 2013, Musiche in Mostra – Torino 2013, Concorso Internazionale di Composizione A. Manoni – Senigallia 2013, Concorso di Composizione di brani originali per orchestra giovanile Cav. A. Rizzardi – Brescia 2014, Concorso Internazionale di Composizione Città di Udine – 2014, Concorso Internazionale di Composizione Egidio Carella – Val Tidone 2014, Risuonanze – Trieste 2015, Concorso Internazionale di Composizione per la realizzazione di una nuova composizione ispirata al romanzo di Sergio Atzeni Passavamo sulla terra leggeri bandito dal Teatro Lirico di Cagliari – Cagliari 2015), suoi lavori sono stati eseguiti in Italia e all’estero (Gran Bretagna, Francia, Germania, Svizzera e Giappone) all’interno di importanti festival musicali quali l’Huddersfield Contemporary Music Festival (GB), Biennale di Venezia (IT), RLPO Season (GB), Festival Les Musiques (FR), Suona Francese (IT), Rondò (IT) da interpreti quali, fra gli altri, Ensemble 10/10 (Royal Liverpool Philharmonic Orchestra), Divertimento Ensemble, Ensemble Télémaque, Ensemble TaG, NED Ensemble, Interensemble, Duo Del Noce – Pieri e Akiko Kozato. Ha seguito masterclasses con Azio Corghi, Mauro Bonifacio, Tristan Murail, Luis Bacalov, Paola Livorsi e Bryan Johanson.
I Solisti dell’Orchestra Mozart
L’Orchestra Mozart è una compagine d’eccellenza giovane e internazionale ed una realtà unica nel panorama italiano; Claudio Abbado, suo direttore artistico per dieci anni, ne ha costruito l’identità affiancando grandi solisti e prime parti di prestigiose orchestre a giovani talenti provenienti da ogni parte del mondo, promuovendo occasioni di incontro e passaggio di esperienza e conoscenza tra artisti di generazioni diverse.
L’Orchestra Mozart è nata a Bologna nel 2004, come progetto speciale dell’Accademia Filarmonica di Bologna; nei suoi anni di attività ha suonato nelle più importanti sale da concerto d’Italia e d’Europa, prime fra tutte il Musikverein di Vienna e il Teatro alla Scala di Milano. Ha collaborato, inoltre, con grandi istituzioni come l’Accademia Nazionale di Santa Cecilia a Roma, il Maggio Musicale Fiorentino, il Teatro San Carlo di Napoli, la Fenice di Venezia, il Carlo Felice di Genova, il Massimo di Palermo; e poi ancora con il Ravenna Festival, il Lucerne Festival, il Concertgebouw di Amsterdam, il Salzburg Festival, la Salle Pleyel di Parigi, la Royal Festival Hall di Londra, il Palais de Beaux Arts di Bruxelles, l’Alte Oper di Francoforte, l’Auditorio Nacional di Madrid e la National Concert Hall di Budapest. Ha inciso anche numerosi album con Deutsche Grammophon che hanno ricevuto prestigiosi riconoscimenti.
Le produzioni dell’Orchestra Mozart hanno visto la partecipazione di solisti di fama internazionale come Martha Argerich, Alfred Brendel, Mario Brunello, Giuliano Carmignola, Enrico Dindo, Isabelle Faust, Hélène Grimaud, Natalia Gutman, Rachel Harnisch, Jonas Kaufmann, Anna Netrebko, Julia Kleiter, Alexander Lonquich, Radu Lupu, Sara Mingardo, René Pape, Maria João Pires, Maurizio Pollini, Vadim Repin, Yuja Wang.
L’animo dell’Orchestra Mozart può essere definito “cameristico”: è, infatti, nella natura di questa orchestra esercitare quell’arte dell’ascolto e della condivisione tipici della musica da camera. Per questo, in parallelo al grande repertorio sinfonico, l’Orchestra Mozart ha da sempre coltivato quello cameristico, attraverso la proposta di concerti per organici variabili, dal trio all’ottetto, a piccoli ensemble, a cui hanno partecipato di volta in volta prime parti e musicisti dell’orchestra. Con i Solisti dell’Orchestra Mozart hanno collaborato, negli anni, importanti artisti come Guy Braunstein, Bruno Canino, Giuliano Carmignola, Till Fellner, Ingrid Fliter e Alexander Lonquich.
Comunicato stampa 20 novembre 2019