Axel Trolese in recital a Trebaseleghe suona un Pianoforte “Erard” del 1890.
Trebaseleghe, 26 Aprile 2019
Già dal suo nutrito curriculum si può ben presagire l’ottimo inizio di una lunga carriera pianistica per Axel Trolese il quale, tra i concorsi vinti e le varie esibizioni internazionali, ha sempre riscosso positivi consensi da parte del pubblico e della critica.
Il recital a cui abbiamo assistito lo scorso 26 Aprile 2019, presso lo Studio Rosso a Trebaseleghe (PD), si può definire una serata tra amici attorno ad un bel pianoforte “Erard” del 1890, splendido strumento, perfettamente funzionante (curato dalle sapienti mani di Zanotto Strumenti), sui cui tasti le mani di Axel Trolese hanno suonato proponendo un programma con musiche di Albéniz e Chopin.
Del primo abbiamo ascoltato i tre brani del secondo libro da “Iberia” : “Rondeña, Almeria e Triana”. Danze ed echi spagnoli quindi hanno riempito la piccola ma accogliente e acusticamente perfetta sala adibita a concerti, in un recital in cui Trolese ha visibilmente infuso passione e sfoggiato padronanza nella tecnica pianistica, contraddistinta dalle sfumature del suo tocco: dal legato, al ribattuto, allo staccato sforzato. La scrittura di Albéniz è ricca e contrastante, ritmica e dolce allo stesso momento, e non abbandona mai il fascino del canto spagnolo e delle danze madrilene.
Di Chopin, invece, ha affrontato i furori polacchi della terza Sonata op. 58, monumento del compositore polacco, che si distingue proprio per la struttura un po’ diversa della forma-sonata classica: lo Scherzo come secondo tempo, il Largo come terzo, ma anche per la mancata ripresa di un tema nella riproposizione della terza parte del primo tempo, la ripresa appunto, cosa molto particolare in una forma che della struttura ne ha fatto uno dei capi saldi della letteratura pianistica. Ma non solo, il pianismo in questa Sonata è molto diverso sia dalle due precedenti Sonate che dallo stile del compositore polacco, nel quale, oltre agli effetti spettacolari e virtuosistici, non mancano linee melodiche e cantabili, come nel secondo tema del primo tempo.
In questo caso si ritrova utilizzato e applicato ampiamente il cosiddetto “tempo rubato”, che fu analizzato acutamente da Liszt, il più autorevole testimone delle interpretazioni date dallo stesso Chopin alle proprie musiche pianistiche. «Tutte le composizioni chopiniane – dice Liszt – devono essere eseguite con quel tentennamento accentuato e prosodico e con quella morbidezza, la cui ragione difficilmente si svela quando non si abbia avuto l’occasione di udirle sovente. Chopin sembrava preoccupato di rendere evidente questa sua materia di esecuzione, specialmente di comunicarla ai suoi connazionali ai quali egli, più che ad altri, desiderava trasmettere il calore interno della sua commozione».
Axel Trolese ha affrontato le composizioni di questi due compositori con bella tecnica ma, a onor del vero, con una certa rigidità del tempo: diversi momenti avrebbero necessitato di qualche maggiore distensione o di un cantabile più “libero”. Specialmente in Chopin, Axel risolve molto bene le difficoltà tecniche della Sonata, ma rimane un pò “ingessato” nel tempo dei cantabili. Di conseguenza i guizzi e gli slanci tecnici sono rimasti incorniciati in uno schema troppo preciso e non hanno provocato quell’effetto sorpresa e del “rubato” che in Chopin sono fondamentali. Questo denota semplicemente una “giovinezza” musicale, ma sicuramente l’artista arriverà a vette molto alte appena riuscirà a trovare quella “libertà” nell’esecuzione che farà la differenza. Le doti musicali ci sono, eccome, infatti ha ben sviscerato le strutture formali dei brani proposti dimostrando profonda conoscenza teorica, ma abbandonando gli “accademismi” troverebbe un proprio stile, portando sulla tastiera quell’evidentissimo sentimento musicale che possiede. Quando con la maturità arriverà quel tratto distintivo nell’esecuzione, sarà un pianista veramente completo, sempre in evoluzione, e sicuramente ne sentiremo parlare più frequentemente.
A conclusione della serata Axel Trolese ha regalato al pubblico intervenuto anche due Valzer di Chopin come bis.
Grandi applausi per questo giovane e talentuoso pianista arrivati da parte di un pubblico affezionato e soddisfatto delle esecuzioni, ringraziato a propria volta con un brindisi gentilmente offerto dallo Studio Rosso – Zanotto Strumenti.
Salvatore Margarone