Chi aveva dubbi sull’inizio della stagione estiva del Festival dell’Arena di Verona 2016, ha dovuto subito cambiare idea dopo la scorsa serata.
Arena gremita per la prima di Carmen di G. Bizet andata in scena il 24 giugno con un cast d’eccezione.
di Salvatore Margarone
La caliente atmosfera che già è preannunciata nel titolo e rinforzata dal clima rovente, attrae sempre il pubblico confermando che le opere di tradizione, quando ben strutturate e congegnate, risultano vincenti.
Le scenografie di Franco Zeffirelli, e anche regista “mago” dell’opera lirica, riempiono il grande palcoscenico dell’Arena, e l’utilizzo di drappi tzigani, a mo’ di sipario mobile, insieme ad altre trovate geniali, trasformano il tutto in un ambiente caldo, avvolgente ed affascinante. Ma manca di qualcosa rispetto alla prima messa in scena di due anni fa.
Un opéra-comique , quella di questa serata che con costumi, coreografie e balletti in scena non hanno però ricreato quella magica atmosfera che rapisce gli spettatori dall’inizio sino alla fine dell’opera. Forse i veterani dell’Arena, ma non i nuovi spettatori, si sono accorti subito che qualcosa di strano stava accadendo: scene un po’ diverse e mancanti di alcuni accorgimenti, balletti scarni, e molta confusione per nulla.
Tanti sono i nomi che ritornano quest’anno per Carmen, a partire da Franco Zeffirelli per arrivare a Luciana D’Intino, grande interprete di questo personaggio.
Non nuova in questo ruolo, la D’Intino lascia sempre senza fiato gli spettatori; la sua voce potente, ricca e omogenea in tutto il registro di mezzosoprano non lascia dubbi, lei è Carmen: donna irruenta, sanguigna, ma anche fragile. Mai un attimo di incertezza sulla scena e nella sua parte vocale, sempre pronta a cambiare timbro quando necessario, ha portato fino alla fine il suo personaggio ma con poca passionalità, necessaria per il ruolo.
I suoi due contendenti, Don José e Escamillo, che per la serata sono stati rispettivamente Jorge De León e Dalibor Jenis, non si sono dimostrati all’altezza della situazione, cercando la loro voce in Arena.
Jorge De León , tenore, all’inizio è un po’ freddo, forse per l’emozione, ma man mano che si delineava lo spettacolo la voce migliora, risultando più gradevole e meno nasale ed arrivando ad un quarto atto molto spento.
Anche Escamillo poteva dare di più, parliamo di Dalibor Jenis che è risultato un po’ vuoto nella zona grave della voce; infatti, in alcuni momenti la sua voce non arrivava, ma supera comunque le sue due arie famose, che costituiscono le colonne portanti di quest’opera insieme alle arie di Carmen e Micaela, con fatica, forse per una concertazione non consona.
A proposito della Micaela, che in questa serata è stata interpretata da Ekaterina Bakanova, non si possono che tessere lodi: bellissima la voce, chiara, squillante e piena, che il pubblico ha colto in ogni settore dell’Arena, e che le ha tributato il successo in questa serata. Tutto meritatissimo infatti l’applauso del pubblico che è esploso alla fine delle sue arie, ma anche alla fine dello spettacolo durante i ringraziamenti. Unico appunto lo si fa forse a riguardo della fanciulla che mette in scena, che risulta un po’ povera di emozione.
Nota di merito invece agli interpreti del quintetto nel secondo atto. Puntuali, precisi e ben ritmati hanno reso egregiamente un momento dell’opera che presenta molte difficoltà tecniche, realizzando un vero capolavoro belcantistico.
In splendida forma l’Orchestra dell’Arena di Verona che, diretta dalla bacchetta del maestro Xu Zhong , ha accompagnato i cantanti ma ha anche suonato però con troppa perizia data dal direttore, che ha appiattito un pò la partitura venendo a mancare di passione e temperamento. Ottimo invece il Coro, che in quest’opera è importantissimo, guidato dal M° Vito Lombardi.
Completano il cast: Frasquita , Madina Karbeli ; Mercedes, Clarissa Leonardi; Dancairo, Gianfranco Montresor; Remendado, Paolo Antognetti; Zuniga, Gianluca Breda; Morales, Marcello Rosiello; i costumi di Anna Anni e le coreografie di El Camborio ripresa da Lucia Real.
Insomma una macchina, quella dell’Arena di Verona, che si è messa in moto, quindi pensiamo positivo per le prossime opere in cartellone : Aida, Traviata, Turandot, Trovatore.
Come sempre ci sono pareri contrastanti sulle messe in scena di opere come questa, ma dopo le vicissitudini che la Fondazione Arena di Verona ha dovuto attraversare, e che ancora non ha risolto del tutto, si spera sempre in un futuro migliore. L’ Arena non è un” teatro lirico”, ma gli spazi che ha a disposizione si prestano ad eventi di questo tipo, con tutte le pecche che possono esserci, ma che devono essere superate anche dai più incalliti melomani, per il bene comune della Cultura Musicale in Italia.
Si replica il : 1, 6, 9, 13, 16, 19 Luglio e il 5, 11, 17, 20, 23, 27 Agosto.
Photo © Ennevi – Fondazione Arena di Verona
24 giugno 2016 (ore 21.00)
Carmen
Opéra-comique in quattro atti. Libretto di Henri Meilhac e Ludovic Halévy
dalla novella omonima di Prosper Mérimée
Musica di Georges Bizet
Direttore Xu Zhong
Regia e scene Franco Zeffirelli
Costumi Anna Anni – Coreografia El Camborio ripresa da Lucia Real
Personaggi e interpreti
Carmen Luciana D’Intino
Micaela Ekaterina Bakanova
Frasquita Madina Karbeli
Mercedes Clarissa Leonardi
Don José Jorge De León
Escamillo Dalibor Jenis
Dancairo Gianfranco Montresor
Remendado Paolo Antognetti
Zuniga Gianluca Breda
Morales Marcello Rosiello
Primi ballerini Alessia Gelmetti, Teresa Strisciulli,
Amaya Ugarteche
Evghenij Kurtsev, Antonio Russo
ORCHESTRA, CORO, CORPO DI BALLO E TECNICI DELL’ARENA DI VERONA
Coro di Voci bianche A.LI.VE. diretto da Paolo Facincani
Maestro del Coro Vito Lombardi
Coordinatore del Corpo di ballo Gaetano Petrosino
Direttore allestimenti scenici Giuseppe De Filippi Venezia