Dal 22 marzo al Teatro dell’Opera di Roma
Dopo il debutto in Turandot (Liù) e in Maometto II (Anna), e dopo il successo ne La Bohème (Mimì) e nella Norma (Adalgisa), Carmela Remigio ritorna al Teatro dell’Opera di Roma – da mercoledì 22 marzo a sabato 1° aprile – per la prima volta nelle vesti di Elisabetta nella Maria Stuarda di Gaetano Donizetti.
Reduce dal successo in un altro capolavoro belcantista come la Norma di Bellini al Teatro Massimo di Palermo, il soprano pescarese debutta nel ruolo della regina Elisabetta, dopo aver già interpretato le tre regine Tudor del ciclo donizettiano (Anna Bolena, Maria Stuarda e Roberto Devereux).
“Credo che sia un’operazione musicalmente molto interessante – dice Carmela Remigio – quella di restituire la Maria Stuarda alla sua forma originaria, così come la concepì Donizetti, ossia con due soprani nei ruoli delle protagoniste.
Elisabetta è un personaggio molto affascinante, non solo vocalmente, ma anche psicologicamente: è una figura sfaccettata, dal grande spessore teatrale e dagli accenti forti, drammatici. Da un lato regina altera, inamovibile nella sua devozione al regno e ai sudditi; dall’altro donna dotata anche di una certa carnalità, seppur mai manifesta.
Si aggira per le scene senza alcun gesto plateale, ma è proprio in questa gelida regalità che traspare l’astuzia – al confine con la perfidia – di una donna tutt’altro che priva di vita, capace di manipolare sinuosamente tutto ciò che la circonda.
Nessun moto di stizza, nessuna aggressività turbano la regina, che pubblicamente non accenna mai alla sofferenza per l’amore tradito, né all’invidia per la cugina. Persino dopo il celebre confronto con Maria Stuarda, Elisabetta resta imperturbabile, alzando seraficamente il braccio verso le guardie.”
“Come Adalgisa nella Norma – spiega il musicologo Giorgio Appolonia – così anche Elisabetta nella Maria Stuarda è un soprano: la regina vergine, un po’ isterica, un po’ titubante nell’ottica donizettiana, molto innamorata e quindi anche gelosa della sua preda ‘mancata’. Dunque, chi più di un soprano può esprimere queste situazioni?”
Maria Stuarda è in scena il 22, il 24, il 26, il 28 marzo e l’1 aprile al Teatro Costanzi di Roma, in un allestimento firmato da Andrea De Rosa e diretto da Paolo Arrivabeni. Accanto a Carmela Remigio sono impegnati Marina Rebeka (Maria Stuarda), Valentina Varriale (Anna Kennedy), Paolo Fanale (Roberto), Carlo Cigni (Giorgio Talbot) e Alessandro Luongo (Lord Guglielmo Cecil).
Dopo Maria Stuarda Carmela Remigio sarà Elettra in Idomeneo a Pistoia, nell’ambito dell’ottantesimo Maggio Musicale Fiorentino, dal 25 aprile, Donna Anna nel Don Giovanni al Gran Teatre del Liceu di Barcellona dal 19 giugno, la Contessa ne Le nozze di Figaro a Madrid dal 20 luglio e a San Sebastian dal 13 agosto.
Info > Teatro dell’Opera di Roma
Recentemente insignita del prestigioso “Premio Abbiati”, il soprano Carmela Remigio intraprende lo studio del canto con Aldo Protti, perfezionandosi poi con Leone Magiera. Dopo aver vinto nel 1992 il “Luciano Pavarotti International Voice Competition”, debutta – appena diciannovenne – nel ruolo della protagonista dell’opera Alice di Giampaolo Testoni al Teatro Massimo di Palermo. Dopo le prime scritture in ruoli del repertorio barocco si dedica alle opere di Mozart, cantandone tutti i maggiori ruoli da protagonista: Susanna e la Contessa ne Le nozze di Figaro, Vitellia ne La clemenza di Tito, Fiordiligi in Così fan tutte, Pamina in Die Zauberflöte, Elettra e Ilia in Idomeneo. Ha interpretato oltre trecentocinquanta recite del Don Giovanni, sia nei panni di Donna Elvira sia in quelli di Donna Anna, ruolo che le ha dato l’opportunità di collaborare con Peter Brook e con Claudio Abbado. Da allora ha lavorato con direttori come Antonio Pappano, Myung-Whun Chung, Jeffrey Tate, Daniel Harding, Gustavo Dudamel, Daniele Gatti, Riccardo Chailly, Gianandrea Noseda, John Axelrod, Roberto Abbado, Lorin Maazel, Michel Plasson, Eliahu Inbal, Kent Nagano, Rinaldo Alessandrini, e con registi quali David McVicar, Graham Vick, Pier Luigi Pizzi, Federico Tiezzi, Karole Armitage, Mario Martone, Luca Ronconi, Damiano Michieletto, Robert Wilson. Tra gli altri ruoli ha interpretato Alice nel Falstaff, Desdemona in Otello, la Messa da Requiem, Amelia in Simon Boccanegra, Violetta ne La traviata; Mimì ne La Bohème, Liù in Turandot, tutti e tre i ruoli da protagonista del “Ciclo delle tre regine Tudor” (Maria Stuarda, Roberto Devereux e Anna Bolena), Norma e Adalgisa (Norma), Micaela (Carmen), Cleopatra (Giulio Cesare), Marguerite (Faust), Malwina (Der Vampyr), Alceste, Euridice (Orfeo ed Euridice), Tatiana in Evgenij Onegin, Anne Trulove in The Rake’s Progress di Stravinskij, Miranda ne La donna serpente. Si esibisce sia nel repertorio operistico sia in quello da camera – sacro e profano – nei principali teatri, festival musicali e sale da concerto in Italia e all’estero: la Carnegie Hall di New York, il Teatro alla Scala di Milano, il Festival di Salisburgo, la Royal Opera House di Londra, il Teatro Petruzzelli di Bari, il Teatro Carlo Felice di Genova, il Teatro Comunale di Bologna, il Teatro La Fenice di Venezia, il Teatro San Carlo di Napoli, il Teatro Massimo di Palermo, il Teatro Regio di Torino, il Teatro Verdi di Trieste, lo Sferisterio Opera Festival di Macerata, il Rossini Opera Festival di Pesaro, il Teatro dell’Opera di Roma, il Festival di Aix-en-Provence, La Monnaie di Bruxelles, nonché a Losanna, Tokyo, Trieste, Lugano, Firenze, Los Angeles, Miami, Parigi. Tra le sue incisioni discografiche sono di particolare rilievo le due edizioni di Don Giovanni, una diretta da Claudio Abbado (Deutsche Grammophon) e l’altra da Daniel Harding (Virgin), lo Stabat Mater di Rossini con la direzione di Gianluigi Gelmetti (Agorà), Arie Sacre Verdiane con la direzione di Myung-Whun Chung (Deutsche Grammophon), un doppio CD dal titolo Arias (Universal-Decca) dedicato a Tosti e a Rossini.
Comunicato stampa del 15 marzo 2017