Stagione Lirica e Balletto 2016-2017
Comunicato Stampa del 1/06/2016
La Fondazione Teatro La Fenice presenta la Stagione Lirica e Balletto 2016-2017, che proporrà tredici nuovi allestimenti tra i quali un’opera sperimentale e due opere per ragazzi, un balletto classico e un recital di danza contemporanea, otto riprese, per un totale di ventiquattro titoli e oltre centotrenta recite. Inaugurazione il 4 novembre 2016 con Aquagranda, un’opera di Filippo Perocco in prima esecuzione assoluta commissionata dalla Fenice in occasione del cinquantesimo anniversario dell’alluvione di Venezia. Il cartellone prevede inoltre un progetto speciale dedicato a Monteverdi a quattrocentocinquant’anni dalla morte; due opere con la regia di Calixto Bieito, una nuova produzione di Tannhäuser di Wagner e la ripresa di Carmen di Bizet con la direzione di Chung; un nuovo allestimento di Lucia di Lammermoor con Nadine Sierra nel ruolo del titolo; la riscoperta di Gina di Cilea in occasione dei centocinquant’anni dalla nascita del compositore; un dittico dedicato al ricordo di Alfredo Casella a settant’anni dalla morte, composto da Cefalo e Procri di Ernst Krenek e La favola di Orfeo di Casella; un nuovo allestimento di Attila; due opere dedicate al pubblico dei giovani: Giulietta e Romeo di Nicola Antonio Zingarelli e L’aumento di Luciano Chailly. La stagione è stata presentata oggi a Venezia dal sovrintendente Cristiano Chiarot e dal direttore artistico Fortunato Ortombina.
La stagione inaugurerà con la prima esecuzione assoluta di Aquagranda di Filippo Perocco, nuova commissione della Fondazione Teatro La Fenice in occasione del cinquantesimo anniversario della tragica alluvione che colpì Venezia e i territori della laguna. L’opera – basata su libretto di Roberto Bianchin e Luigi Cerantola tratto dal romanzo omonimo di Bianchin – sarà affidata alla bacchetta di Marco Angius, mentre Damiano Michieletto curerà la regia dell’allestimento realizzato con il sostegno del Freundeskreis des Teatro La Fenice. La data dell’anteprima – il 4 novembre – coincide con quella in cui, cinquant’anni fa, si verificò la più elevata acqua alta mai registrata da quando iniziarono le rilevazioni sistematiche del fenomeno: alle ore 18 il mareografo di Punta della Salute segnò quota 194 cm. L’alluvione provocò disastrose conseguenze: gran parte della città rimase con telefoni, energia elettrica e impianti gas guasti, e ingentissimi furono i danni sui litorali a causa delle inondazioni.
Farà seguito Attila di Giuseppe Verdi, la seconda opera che il bussetano compose per il Teatro La Fenice e che qui debuttò il 17 marzo 1846. Ed è anche l’opera verdiana più ‘veneziana’, non solo perché esordì in laguna, ma anche perché narra dell’arrivo dei profughi aquileiesi sull’isola di Rivo Alto, e quindi della fondazione del primo nucleo di quell’insediamento che diventerà Venezia. L’opera – diretta da Riccardo Frizza – andrà in scena in un nuovo allestimento realizzato in coproduzione con il Teatro Comunale di Bologna e il Teatro Massimo di Palermo che porta la firma per la regia di Daniele Abbado, per le scene e le luci di Gianni Carluccio che, con Daniela Cernigliaro, ha disegnato anche i costumi. Nel cast, Vittoria Yeo debutterà il ruolo di Odabella, e il giovane Pavlo Balakin vestirà i panni di Attila.
Torna alla Fenice, dopo vent’anni di assenza, Tannhäuser di Richard Wagner in un nuovo allestimento con la regia di Calixto Bieito e la direzione musicale di Omer Meir Wellber, realizzato in coproduzione con l’Opera di Anversa, la Vlaamse Opera di Gent e il Teatro Carlo Felice di Genova. La Groβe Romantische Oper del tedesco verrà presentata in una versione mista che assembla la partitura della prima di Dresda del 1845 con la Pariser Bearbeitung del 1861. Nel cast figurano interpreti d’eccezione: Stefan Vinke nel ruolo del titolo e Liene Kinča in quello di Elisabeth; Ausrine Stundyte sarà Venere, Christoph Pohl darà voce a Wolfram von Eschenbach.
La Fenice riscopre Francesco Cilea – del quale nel 2016 ricorrono i centocinquant’anni dalla nascita – proponendo un piccolo gioiello del periodo giovanile: Gina, l’opera d’esordio con la quale il compositore calabrese concluse il suo percorso di studi al Conservatorio di San Pietro a Majella di Napoli. L’opera, di rarissima esecuzione, sarà diretta da Francesco Lanzillotta in un allestimento con la regia di Bepi Morassi realizzato in collaborazione con la Scuola di scenografia dell’Accademia di Belle Arti di Venezia nell’ambito del progetto «Atelier della Fenice al Malibran».
Melodramma romantico per eccellenza, Lucia di Lammermoor di Gaetano Donizetti su libretto di Salvadore Cammarano sarà in scena in un nuovo allestimento con la regia di Francesco Micheli e la direzione musicale di Riccardo Frizza, che vedrà impegnati Nadine Sierra nel ruolo della protagonista e Francesco Demuro in quello di Edgardo di Ravenswood.
Claudio Monteverdi, «sommo musicista» e innovatore del linguaggio musicale, fu cremonese di nascita ma veneziano d’adozione. In laguna visse trent’anni, operando come maestro di cappella della Basilica di San Marco dal 1613 alla morte. Venezia, che Monteverdi elesse a sua città ideale, gli tributò onori in vita e solenni esequie, degne delle più importanti cariche della Repubblica, tanto che i suoi resti riposano nella Basilica dei Frari. L’Orfeo, Il ritorno di Ulisse in patria e L’incoronazione di Poppea sono gli unici titoli della sua produzione operistica a esserci pervenuti in forma pressoché completa e verranno eseguiti per la prima volta a Venezia nell’arco di una settimana nel giugno 2017 per celebrare i quattrocentocinquant’anni dalla nascita del compositore. La direzione musicale del progetto è affidata a Sir John Eliot Gardiner, uno dei massimi interpreti contemporanei della musica monteverdiana, che guiderà la Monteverdi Choir and Orchestra e un cast di giovani interpreti selezionati dal maestro inglese in tre diversi Paesi: Inghilterra, Francia e Italia. La trilogia, presentata a Venezia in anteprima assoluta, sarà allestita successivamente in diverse città europee e americane.
La Fenice presenterà in prima esecuzione assoluta L’arte del fuoco in musica, un’opera sperimentale di Fabrizio Plessi, artista tra i maggiori esponenti internazionali della video art. Nato a Reggio Emilia ma vissuto a Venezia – dove si è diplomato ed è poi diventato titolare della cattedra di pittura all’Accademia di Belle Arti – è noto e apprezzato in tutto il mondo per il suo utilizzo di video ed elettronica come materiali al pari di legno, ferro o marmo, e per la sua peculiare fascinazione nei confronti dell’acqua e del fuoco. L’acqua, il fuoco e gli altri elementi primordiali saranno infatti al centro del progetto realizzato per la Fenice, una sorta di percorso itinerante nelle sale del Teatro fatto di luci, suoni e installazioni audio-video.
Nel 2017 ricorrono anche i settant’anni dalla morte di Alfredo Casella, che oltre a essere stato un eccellente compositore e pianista, fu anche un instancabile divulgatore e sostenitore della musica contemporanea. Per ricordare i molteplici aspetti della sua figura, la Fenice proporrà due titoli in un’unica serata, entrambe presentati nell’ambito della Biennale di Venezia negli anni Trenta, quando Casella vi era impegnato come organizzatore. Cefalo e Procri del compositore austriaco Ernst Krenek – una «moralità pseudo classica» in un prologo e tre quadri su libretto italiano di Rinaldo Küfferle – debuttò nel 1934 proprio grazie all’invito del compositore torinese. La favola di Orfeo, opera da camera in un atto dello stesso Casella su libretto di Corrado Pavolini da Angelo Poliziano, esordì due anni prima. Il dittico – un nuovo allestimento della Fenice in collaborazione con la Biennale Arte 2017 – sarà diretto da Tito Ceccherini e si avvarrà della regia di Valentino Villa.
Per quanto riguarda il balletto, la stagione proporrà un grande classico: La bella addormentata su musica di Pëtr Il’ič Čajkovskij nella versione coreografica di Jean-Guillaume Bart da Marius Petipa, che andrà in scena nell’interpretazione del Corpo di ballo del Teatro dell’Opera di Roma, con il direttore David Coleman alla testa dell’Orchestra del Teatro La Fenice. La danza contemporanea sarà invece protagonista delle tre serate con la Parsons Dance: la compagnia americana, nata dal genio creativo dell’eclettico coreografo David Parsons e dal light designer Howell Binkley, presenterà a Venezia alcuni pezzi cult del suo repertorio – come il celebre assolo Caught su musiche di Robert Fripp – accanto a due brani originali in anteprima europea.
Da segnalare le due produzioni rivolte al giovane pubblico: L’aumento, atto unico di Luciano Chailly del 1996 basato sulla commedia omonima di Dino Buzzati, sarà messo in scena dal regista Davide Garattini, mentre Giulietta e Romeo, tragedia per musica del 1791 del compositore napoletano Nicola Antonio Zingarelli, andrà in scena in un nuovo allestimento con la regia di Francesco Bellotto. Entrambe le nuove produzioni della Fenice dedicate ai giovani – realizzate in collaborazione con il Conservatorio di Musica Benedetto Marcello – saranno dirette da Maurizio Dini Ciacci.
Otto saranno le produzioni della Fenice riprese nella stagione 2016-2017. La Carmen di Bizet andrà in scena nel fortunato allestimento firmato da Calixto Bieito che vinse il Premio Abbiati per la miglior regia vista in Italia nel 2011: sarà diretta dalla prestigiosa bacchetta di Myung-Whun Chung e vedrà Veronica Simeoni e Roberto Aronica impegnati nei ruoli principali di Carmen e Don José. La sonnambula di Bellini sarà riproposto nel collaudato allestimento di Bepi Morassi diretto da Fabrizio Maria Carminati, con Shalvia Mukeria nel ruolo del conte Rodolfo e Irina Dubrovskaya in quello di Amina. Accanto ai due Rossini dell’Occasione fa il ladro e del Barbiere di Siviglia, alla Traviata di Verdi e alla Madama Butterfly di Puccini nell’allestimento di Àlex Rigola e Mariko Mori, la Fenice proporrà inoltre La bohème di Puccini con la regia di Francesco Micheli; e il Don Giovanni di Mozart, che vinse nel 2011 un Premio Abbiati (a Paolo Fantin e Carla Teti per le scene e i costumi) e cinque Opera Award (tra i quali i premi a Damiano Michieletto per la regia, a Paolo Fantin per le scene, a Carla Teti per i costumi e all’intero allestimento come miglior spettacolo della stagione 2010).
Dei ventiquattro titoli in stagione, diciassette saranno allestiti al Teatro La Fenice. Gina di Francesco Cilea, lo spettacolo della compagnia Parsons Dance, il dittico composto da Cefalo e Procri di Ernst Krenek e La favola di Orfeo di Alfredo Casella, e le due opere per i giovani, L’aumento di Luciano Chailly e Giulietta e Romeo di Nicola Antonio Zingarelli, saranno in scena al Teatro Malibran.