Il Conservatorio Pollini di Padova contro la fiction “La Compagnia del Cigno”.
Dopo la messa in onda delle prime due puntate della fiction “La Compagnia del Cigno” su Rai 1, di lunedì e martedì scorso, si è scatenata una bagarre sui social network (Facebook).
Il Conservatorio di Musica “Cesare Pollini” di Padova prende le distanze dal racconto messo in onda pubblicando un post sulla sua pagina ufficiale:
“Il Conservatorio di Padova prende opportunamente distanza dal Film “La Compagnia del Cigno” trasmesso dalla Radio Televisione Italiana a partire dal 7 gennaio 2019. Si tratta di una mediocre parodia, di una caricatura di ciò che è la reale vita degli studenti e dei docenti nei Conservatori di Musica. Si ritiene, inoltre, che il Servizio Pubblico non dovrebbe spendere soldi pubblici per diffondere false credenze, autentiche contraffazioni della realtà, stereotipi del tutto irreali riguardanti le figure degli studenti e dei docenti di musica. Il denaro pubblico utilizzato per produrre e trasmettere un telefilm così completamente inadeguato sarebbe stato meglio impiegato per mettere in sicurezza le numerosissime sedi fuori norma, se non pericolanti, dei Conservatori del nostro Paese.”
Questo quanto si legge nel post pubblicato questo pomeriggio su Facebook, e non sono mancati centinaia di commenti dagli utenti che seguono la pagina ufficiale del Conservatorio.
Certo si parla di una fiction, ma il Conservatorio padovano non ci sta, ribadendo in risposta ad alcuni commenti che :
“si veicola il concetto che in Conservatorio si eserciti una violenza morale inaudita e da codice penale. Questa non è fiction, questa è diffamazione.”
Voi cosa ne pensate? Chi ha ragione in questa bagarre? Una fiction così impostata mostra la realtà o si tratta di una parodia?
Ed oggi, 10 Gennaio 2019, anche il Conservatorio di Torino prende le distanze dalla fiction “La Compagnia del Cigno”. In un comunicato sulla pagia Facebook del Conservatorio si legge:
«Il Conservatorio statale di musica “Giuseppe Verdi” di Torino intende prendere decisamente le distanze dalla serie televisiva “La Compagnia del Cigno” trasmessa, a partire dal 7 gennaio 2019, sul primo canale della RAI-Radio Televisione Italiana. La proposta televisiva non rende merito all’attività dei nostri Conservatori e non valorizza in alcun modo le professionalità ivi coinvolte. Inoltre viene fornita un’immagine distorta di quella che è l’esperienza formativa musicale e delle metodologie didattiche che contraddistinguono le nostre Istituzioni».
In nottata viene pubblicato, sulla pagina Facebook del Conservatorio Pollini di Padova, un post a firma del Direttore Leopoldo Armellini. Riportiamo quanto pubblicato:
“Il precedente post sul telefilm “La Compagnia del Cigno” ha raggiunto i suoi obiettivi. Le visualizzazioni, i commenti (tutti rispettabili) e le condivisioni hanno raggiunto una massa critica idonea a che la gente si interessi finalmente ai Conservatori. Perché, anche se qualcuno ha detto che sono inutili e obsoleti, essi esistono e hanno una loro storica e attuale funzione culturale e sociale. E a insegnarci ci sono numerosi docenti di grande valore umano e professionale.
Il telefilm ruota invece attorno ad alcune figure molto negative e descrive un’atmosfera cupa e triste, quasi rassegnata. L’opposto della fiction “Saranno famosi”, più volte citata nei commenti. Oggi, i Conservatori sono luoghi di condivisione di culture diverse, di esperienze, di scoperta della bellezza, di integrazione. Secondo le statistiche, non si fa uso di droga, non c’è bullismo e il disagio giovanile è sotto la media nazionale. Purtroppo, queste antiche istituzioni sono afflitte da lungo tempo da tagli ai finanziamenti, dal disinteresse delle Istituzioni, dal caos normativo. Al Conservatorio di Padova la Provincia non pagherà più le utenze (luce, acqua, riscaldamento), dobbiamo mettere mano ai contributi degli studenti per assicurare la vivibilità della Sede, cosa che non spetterebbe a noi per legge.
Eppure ci siamo, insegniamo ai nostri studenti la sensibilità, la disciplina, l’amore per lo studio e la scoperta, lo svelamento. Tra tante difficoltà manteniamo il punto con passione e dedizione e non molleremo. Perché abbiamo una vocazione e le nostre aspirazioni non si manifestano brutalizzando i nostri studenti ma praticando al massimo delle nostre possibilità, l’antica arte della maieutica. Siamo perfetti? No! Siamo autoreferenziali? Forse si. Siamo esseri umani imperfetti.
Ai giovani telespettatori che non sanno se nei Conservatori ci siano o meno personaggi così violenti come quelli descritti nel telefilm dico che non è così, che quella trasmessa è una narrazione deformata per catturare l’attenzione del telespettatore. Agli adulti che non ci conoscono, chiedo di leggere la parte che ci riguarda del 34° Rapporto del CENSIS (vedi link).
Grazie a tutti per esservi accorti che esistiamo.
Leopoldo Armellini (Direttore del Conservatorio “C. Pollini” di Padova) “
Rapporto Censis 2016: l’Alta Formazione Artistica e Musicale
Aspettiamo i vostri commenti per dipanare il bandolo della matassa. Chissà se anche altre Istituzioni Musicali faranno sentire la loro voce.
Link: https://www.facebook.com/Conservatorio.Pollini.Padova/?ref=br_rs