‘La Notte della Lirica.Galà d’opera pucciniana’ è il titolo, all’interno della stagione Lirica, Danza ed Operetta, scelto dal Teatro Giovanni da Udine per celebrare, con qualche mese di ritardo, il centenario dalla morte del compositore toscano.
Il motore della serata è stata il direttore artistico, Fiorenza Cedolins, una fra le più grandi interpreti pucciane degli ultimi decenni, reduce dai trionfi cagliaritani di ‘Adriana Lecouvreur’, che, nonostante una serie di imprevisti, è riuscita a radunare un cast importante per una serata dagli esiti decisamente trionfali.
L’idea è stata quella di proporre degli interpreti che non è frequente ascoltare nei teatri del territorio, in maniera da rendere l’evento sussidiario alla programmazione degli entilirici più vicini.
In questo modo, come era accaduto per il concerto di De Muro lo scorso anno, l’afflusso del pubblico è stato amplissimo, con molte presenze che provenivano da altre città.
Un modo intelligente di far conoscere Udine anche a chi non ne è frequentatore abituale ed un’ulteriore dimostrazione di come la cultura possa essere un motore economico significativo.
La serata prevedeva il coinvolgimento di due realtà regionali significative: la FVG Orchestra ed il Coro del Friuli Venezia Giulia, diretto con mano sicura da Cristiano Dell’Oste, protagonista di una rapida ed acclamata uscita sul palcoscenico a fine serata.
Il direttore era una bacchetta interessantissima, che in passatoaveva diretto diversi spettacoli al Verdi di Trieste ma che,purtroppo, da qualche stagione è sparito dalle programmazioni regionali: il Maestro Roberto Gianola.
Artista sensibile ed attento, personalità forte ma mai eccessivaod autoreferenziale, ha una carriera internazionale di tutto rilievo.
La sua cifra stilistica è l’attenzione alle sfumature, per rendere al meglio la poetica pucciniana, evitando clamori, volumi roboanti, gli effetti facili e lo strabordio delle sensazioni per strappare un applauso al pubblico.
La sua è una lettura che toglie, cesella, lima, sublima.
Accanto a lui in cast internazionale: il soprano rumeno Mihaela Marcu e quello guatemalteco Ana Isabel Lazo, lo spagnolo Antoni Lliteres e gli italiani Francesco Congiu e Simone Piazzola, i primi due tenori, il terzo baritono.
Il concerto viene aperto da alcune pagine di Tosca.
‘Recondita armonia’ è cantata da Lliteres, la cui voce, solida, omogenea e ben impostata, presenta al centro un colore lievemente nasale, come se ci fosse un leggero raffreddore e si apre limpidissima man mano che sale. Una particolarità che lo rende immediatamente riconoscibile e che potrebbe diventare, se ben amministrata, un punto di forza di una vocalità ricca e piacevole.
La dizione è appropriata, anche se in alcuni passaggi emerge più l’attenzione alla bellezza del suono che al significato. Peccato veniale che il pubblico ripaga con ampi applausi
Segue una pagina d’insieme che coinvolge Francesco Congiu, nella parte minima di Spoletta e, quale Scarpia,Simone Piazzola: ‘Tre sbirri…… Una carrozza… Va! Presto!.’ proseguendo fino al ‘Te Deum’.
Il baritono descrive un personaggio cinico, palesemente calcolatore, bugiardo, uno che sa come approfittare della situazione. Per fare questo non si espone vocalmente, preferendo un volume trattenuto per tutta la prima parte, per poi esporsi maggiormente nelle parti che coinvolgono il coro, protagonista di una bella versione del ‘Te Deum’.
Ana Isabel Lazo, è una Floria Tosca determinata e solida, che canta un ‘Vissi d’Arte’ non particolarmente opulento per colori ed introspezione, ma sicuro nella tecnica, rilevante nei fiati, con alcuni passaggi eleganti che suscitano l’applauso convinto del pubblico.
Molto ben strutturato il primo momento unicamente strumentale: l’intermezzo della Tosca.
Il Maestro Gianola guida con gesto sensibile e sicuro la FVG Orchestra, riuscendo ad esaltare le potenzialità del gruppo e dei singoli musicisti e cogliendo la magia di un’alba romana, tersa e pregna di poesia. Nessuna forzatura, nessun facile effetto, ma un lavoro di raffinata pulizia, che dimostra una conoscenza attenta della partitura, dei suoi equilibri e degli intenti pucciniani.
La sezione si conclude con ‘E lucevan le stelle’, interpretata con piglio sicuro e buoni acuti da Antoni Lliteres.
Mihaela Marcu una decina di anni fa era presenza abbastanza assidua al Verdi di Trieste: ‘Il Corsaro’, ‘ Don Pasquale’, ‘La Clemenza di Tito’, per fare ricordare alcuni dei titoli in cui aveva raccolto i più vasti consensi. Poi è scomparsa dalla programmazione e ritrovarla è stato un regalo: la voce è sempre carica di sfumature, forse addirittura ancora più ricca di colori, l’estensione è ampia, il centro solidissimo, gli acuti sicuri ed a questo si aggiunge la figura affascinante e sinuosa.
Affronta con personalità e pathos ‘Un bel di vedremo’, oltretutto davanti ad una delle più grandi Cio–Cio-San degli ultimi decenni: la signora Cedolins che applaudiva in platea.
La sua è una fanciulla elegante, misurata, assolutamente molto orientale nel modo di vivere il dramma, che non deve essere palesato ma interiorizzato
Ancora due bei momenti musicali: il ‘coro a bocca chiusa’ e ‘l’intermezzo’.
In entrambi i casi, due belle interpretazioni, di grande misura ed armonia., sia per la FVG Orchestra che per il coro del Friuli Venezia Giulia, che rispondono bene agli stimoli di Gianola.
Francesco Congiu e Simone Piazzola propongono una convincente ‘Addio fiorito asil’, con un Pinkerton dalla vocalità piena ed esuberante ed uno Sharpless riflessivo, quasi graffiato dall’esistenza.
La prima parte della serata si chiude con ‘Bimba dagli occhi pieni di malia’, cantata da Lliteres e Lazo. Lui sicuro e suadente yankee, lei spaventata ed un po’ aspra fanciulla giapponese.
Pur nelle differenze interpretative, o forse proprio per quelle, il dialogo che prelude alla notte d’amore risulta appropriato.
Il secondo tempo si apre con alcune pagine de ‘Le Villi’.
Innanzitutto una suggestiva esecuzione orchestrale della ‘tregenda’, caratterizzata da un riuscito gioco di volumi orchestrali, ben equilibrati frale sezioni e da una valorizzazione delle sonorità di una partitura troppo poco rappresentata .
Ancora dallo stesso titolo, il concertato: ‘Presto in viaggio… Angiol di Dio…, Sia propizio il cammino… Addio Roberto… Preghiera’, nel quale si esibiscono Simone Piazzola, Ana Isabel Lazo, Francesco Congiu, che vengono a capo di una pagina complessa, che mette bene in evidenza anche il ruolo del coro.
Ci sono poi due momenti di ‘La Rondine’. In entrambi è coinvolta Mihaela Marcu , prima delicatissima ne ‘ Il sogno di Doretta’, cantato con partecipazione e dovizia di mezzi; poi nel bel concertato : ‘Bevo al tuo fresco sorriso’ assieme a Ana Isabel Lazo, Antoni Lliteres e Francesco Congiu. Grande apprezzamento del pubblico per entrambe le arie.
Antoni Lliteres, regala una suggestiva ‘Che gelida manina’. Voce centrata, sicura; acuti pieni e luminosi; un riuscito lavoro sulla parola, sono le caratteristiche di questa applaudita esibizione, seguita dalla ’altrettanto suggestiva ‘Si, mi chiamano Mimi’ di Mihaela Marcu .
La fitta frequentazione con il ruolo si sente: il soprano sa coinvolgere la platea con una interpretazione intensa, giocata sul peso della singola parola, sulla dovizia colori su acuti e su alcuni passaggi, come ‘il primo sole è mio’, di grande presa.
Lliteres e Marcu sono anche i protagonisti del bel duetto ‘O soave fanciulla’, reso con sicurezza vocale e buona sintonia.
Della ‘Manon Lescaut’ viene eseguito il suggestivo ’Intermezzo’ che Gianola legge con grande dovizia di mezzi, esaltando le potenzialità della FVG Orchestra, ma anche dei singoli strumentisti, in particolare delle sezioni degli archi, fra i quali si nota il bravo Stefano Furini, nel suo ruolo prezioso di spalla.
Si chiude con una doppia versione di ‘Nessun Dorma’, prima eseguito con bravura da Lliteres e poi, dopo il trionfo degli applausi finali, come bis in una originalissima versione a cinque voci.
Una serata che certamente andrà ricordata come una felicissima festa della musica, incoronata dagli applausi copiosi del pubblico che affollava il Teatro udinese.
Udine, Teatro Giovanni da Udine, 19 febbraio 2025
LA NOTTE DELLA LIRICA – GALA D’OPERA PUCCINIANO
FVG ORCHESTRA
CORO DEL FRIULI VENEZIA GIULIA
Cristiano Dell’Oste maestro del Coro
Mihaela Marcu soprano
Ana Isabel Lazo soprano
Antoni Lliteres tenore
Francesco Congiu tenore
Simone Piazzola baritono
Roberto Gianola direttore
Gianluca Macovez