Il Macerata Opera Festival 2020 sarà #biancocoraggio
Allo Sferisterio, dal 17 luglio al 9 agosto,
andranno in scena Tosca, Don Giovanni e Il trovatore
Il debutto del Macerata Opera Festival 2019 è anche occasione per presentare in anteprima le opere del Festival 2020 #biancocoraggio, spunto cromatico che conclude la triade #verdesperanza (2018) e #rossodesiderio (2019) approfondendo i temi dell’emancipazione, dell’illuminismo e del destino, evocati rispettivamente da Tosca, Don Giovanni e Il trovatore, le tre opere in programma.
La 56a edizione del festival maceratese si aprirà con una nuova produzione del capolavoro di Giacomo Puccini Tosca (17 e 26 luglio, 1 e 7 agosto); completeranno il programma operistico altri due titoli capitali del repertorio come Don Giovanni di Wolfgang Amadeus Mozart (18 e 24 luglio, 2 e 8 agosto) e Il trovatore di Giuseppe Verdi (19, 25 e 31 luglio, 9 agosto). Contestualmente ai titoli del Festival 2020, il CDA dello Sferisterio ha deliberato il prolungamento dei contratti della direttrice artistica Barbara Minghetti e del direttore musicale Francesco Lanzillotta fino al 2021.
Nella Tosca – con la quale Puccini e i suoi due librettisti di fiducia Illica e Giacosa si “affacciarono” al Ventesimo secolo – agisce un triangolo tragico di amore, potere e libertà nel quale tutti i protagonisti, sia positivi sia negativi, finiscono annientati dal fato poco dopo che il tenore ha cantato la celeberrima “E lucevan le stelle”; sotto il cielo dello Sferisterio, dove l’opera torna dopo il 2014, quelle note assumeranno un’espressività ancor più peculiare.
Nel Don Giovanni – che nel 1787 portò il binomio Mozart-Da Ponte a un esito epocale per le sorti del teatro d’opera – amore, cinismo, razionalità e determinazione si mescolano in una trama densa di metafore e costellata d’immortali melodie come “Madamina, il catalogo è questo” o “Là ci darem la mano”, che a Macerata si ascoltarono nel 1991 al Teatro Lauro Rossi.
Il trovatore – titolo del 1853 su libretto di Cammarano appartenente alla cosiddetta “trilogia popolare” – è la quintessenza del Romanticismo operistico (l’ultima volta allo Sferisterio nel 2016), con la sua trama frammista di amore, mistero, oscurità, dispiegati in una partitura che val raccoglimento della cavatina “Tacea la notte placida” alla frenesia della cabaletta “Di quella pira l’orrendo foco”.
Prezzi invariati rispetto al 2019; a breve in biglietteria sarà possibile effettuare le prenotazioni.
Macerata, 17 luglio 2019